A Roma i cannoni ritrovati in zona Cammordino a Sciacca

Fonte Sciacca.Bloggalo.it
di Stefano Siracusa il 12 Maggio 2009 alle 12:04:44

Oggi saranno trasferiti a Roma, per il restauro, i cannoni ritrovati e ripescati di recente nella zona Cammordino di Sciacca, appartenenti a uno o più relitti del ‘500. Finora i reperti sono stati conservati nei locali del circolo nautico “Il Corallo” dove, deposti dentro uno stampo di barca, sono stati sottoposti ad un processo di desalinizzazione. Periodicamente si è data anche la possibilità ai cittadini di ammirare di presenza questa fantastici pezzi di storia. Ed ecco un reportage che scrissi il 12 ottobre, una delle giornate in cui si potevano visitare.


Stamattina ho approfittato dell’occasione messa a disposizione dal Gruppo Archeologico Subacqueo sede di Sciacca di Lillo Santangelo, che ha deciso di rendere partecipe la cittadinanza nell’ammirazione di ciò che per centinaia di anni è stato custodito dal nostro mare.Ciò è stato possibile dalle 9 alle 13 di stamattina nei locali del circolo nautico “Il Corallo” di Sciacca, sito in via lido esperanto.
Inutile dire l’emozione provata nel vedere di presenza questi preziosi reperti, ancora non restaurati, così per come sono stati ripescati.
Si tratta di due cannoni in bronzo, una colubrina ed una colubrina bastarda.
Al momento sono riposti in uno stampo da barca, immersi in acqua dolce per la desalinizzazione. Dopodichè saranno sottoposti a restauro, che si spera avvenga a Sciacca.
La destinazione ultima? beh ancora non si sa, ma si spera il museo del mare.

La mia visita è stata accompagnata da un’ottima guida, lo stesso Lillo Santangelo che ha rinvenuto i reperti e provveduto col suo circolo al recupero.
Davvero interessante anche lo studio che si sta effettuando per capire di che nave si tratti. Infatti
al momento non si può dire nulla sulla sua provenienza o se si tratti di un solo relitto .
Di certo c’è che i cannoni erano pronti al tiro, come testimonia la polvere da sparo,ancora presente all’interno dei cannoni. Quindi molto probabilmente l’ipotesi della nave da combattimento prevale su quella della nave commerciale, scaturita dalla presenza di artiglieria di età diverse.
Le ricerche sono in corso ed i pezzi di coccio ed altri elementi rinvenuti sul posto aiuteranno a far luce su questo dubbio.
In primavera inizieranno le nuove campagne di scavo che porteranno alla luce tanti nuovi reperti che sono rimasti insabbiati.

Oltre ai pezzi di artiglieria, erano in esposizione una palla incatenata (foto qui sopra), ossia una palla di cannone, che in origine doveva essere legata ad un’altra da una catena, ed avevano lo scopo di distruggere l’albero maestro delle navi.
La catena non si vede ancora, poichè deve essere disincrostata.
Un altro reperto di una certa importanza è stato rinvenuto sotto un cannone.
Si tratta di una ciotola verde in ceramica invetriata e che già può fornire molti indizi.
Si è infatti appurato che si tratta di una ceramica pisana (foto a destra).

Concludo il mio reportage, augurando a Lillo Santangelo che la sua costanza e la sua passione possano ancora premiarlo e a tutta l’associazione e gli archeologi coinvolti che possano avere tanti successi ancora, specie per quanto riguarda questo importante sito che sta attirando l’attenzione anche a livello nazionale sulla storia della nostra città.

A questi reperti, ripescati nella campagna di scavi che si è protratta dal 28 agosto al 9 settembre, si aggiungono i due cannoni esposti nell’atrio superiore del Comune di Sciacca ed altri reperti molto più recenti di qualche settimana fa, che consistono in altre palle di cannone e oggetti in peltro.

Oggi, appunto, i cannoni partiranno alla volta di Roma per le operazioni di restauro, che li terranno via da Sciacca per un tempo non definito e c’è anche il serio rischio che non tornino più a Sciacca, venendo esposti in altre località. Fatto che non ci auguriamo, consapevoli che i tanti frammenti di storia debbano restare a Sciacca a testimonianza del suo passato. Per fare ciò, ovviamente, devono esserci le condizioni necessarie, con un locale idoneo alla loro custodia. Noi pensiamo al Museo del mare…ma ce ne potrebbero essere tantissimi altri.

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