Bandiere

I naviganti di tutti i tempi hanno sempre avvertito la necessità di adottare dei metodi che rendessero possibile comunicare, almeno a distanza visiva, tra le imbarcazioni, al fine di scambiarsi quei messaggi urgenti che consentissero una maggiore sicurezza in mare.

 

I primi tentativi per codificare tali metodi di segnalazione, si ebbero verso la fine del XVII secolo per merito delle Marine militari che, più di quelle mercantili, ne avvertivano la necessità e l’urgenza.

 

Si svilupparono, così, vari codici di segnalazione, comprensibili solo dalle navi appartenenti alla stessa marina; con il trascorrere del tempo e con lo sviluppo dei traffici mercantili navali, si avvertì la necessità di realizzare un codice internazionale comprensibile da tutti, indipendentemente dalla diversità del linguaggio nazionale.

 

Alla fine dell’Ottocento si ebbero i primi codici internazionali che, con l’evolversi della tecnologia, si adeguarono alle mutate esigenze della navigazione marittima.

 

I segnali previsti dal codice possono essere trasmessi con i più svariati mezzi di comunicazione che vanno dai più antichi effettuati con bandiere, alle segnalazioni basate su lampi di luce con i simboli dell’alfabeto Morse, alle segnalazioni sonore per arrivare alle più moderne basate sulla radiotelegrafia, radiotelefonia, ecc.

 

Il Codice Internazionale dei Segnali prevede un complesso di quaranta bandiere, ventisei delle quali individuano le lettere dell’alfabeto internazionale, dieci individuano i numeri dallo zero al nove, tre sono bandiere ripetitrici per le lettere doppie e una, detta intelligenza, rappresenta la bandiera distintiva del Codice Internazionale dei Segnali.

 

Le quaranta bandiere sono confezionate con stoffa di cinque colori diversi: bianca, azzurra, rossa, gialla e nera, a strisce orizzontali, verticali od oblique, in modo da formare combinazioni di colori e configurazioni facilmente distinguibili.

 

Per le bandiere da segnalazione sono state adottate quattro tipologie:

1) la bandiera di forma rettangolare;

2) il gagliardetto, vale a dire una bandiera che ha il ventame, ossia il lato opposto a quello d’inferitura, a due punte;

3) il pennello, che ha una forma triangolare molto allungata e con il vertice mozzato;

4) il guidone che ha la forma di un triangolo isoscele o equilatero.

Delle 26 bandiere che individuano le lettere dell’alfabeto, le prime due sono gagliardetti, le altre 24 sono bandiere di forma rettangolare; i numeri e il distintivo del codice internazionale dei segnali sono pennelli, mentre le tre bandiere ripetitrici sono guidoni.

 

Ogni lettera dell’alfabeto, ha anche un suono fonetico ad essa attribuito dall’I.C.A.O. (International Civil Aviation Organisation); tale codice, inizialmente caratteristico della navigazione aerea, è stato adottato anche per la navigazione marittima.

 

Alcune bandiere possono essere issate isolatamente acquisendo particolari significati quali richieste di soccorso, indicazioni di manovre particolari, segnalazioni dell’insorgenza a bordo di un particolare pericolo, ecc..; altre, se issate sulla randa delle imbarcazioni a vela da regata, individuano lo stato d’appartenenza; altre ancora, se issate isolatamente nel corso di una regata, indicano l’insorgere di problemi.

 

Qui di seguito vengono riportate, nei colori e nelle forme previste dal Codice Internazionale, le quaranta bandiere in esso previste nel seguente ordine: intelligenza, lettere dell’alfabeto, bandiere ripetitrici e numeri.

 

Fonte: Sandro Bianchi (correrenelverde)

 

BANDIERE DI SEGNALAZIONE MARINA