“NAVE HEDIA, 60 ANNI DOPO”

“NAVE HEDIA, 60 ANNI DOPO”

Questa è la storia della nave Hedia (chiamata dapprima Milly e successivamente Generous fino al 1961) con 20 menbri di equipaggio di cui 19 italiani e un gallese, spariti nel nulla.
La nave Hedia, 4.300 tonnellate di stazza, battente bandiera Liberiana un piccolo Stato dell’Africa occidentale, di fabbricazione svedese era un’imbarcazione robusta, ufficialmente della società armatrice, la Compagnia Naviera General S.A. di Panama.
La mattina del 16 febbraio 1962, sotto il cielo grigio della costa romagnola, la nave Hedia prese il largo con a bordo venti persone tra cui il saccense Filippo Graffeo.
Doveva essere l’ultimo viaggio, da Ravenna fino in Spagna e ritorno con uno scalo intermedio a Casablanca (Marocco).
Tutto feceva pensare ad un viaggio tranquillo, senza problemi, almeno fino al 5 marzo, quando la nave scaricò come da programma alcune tonnellate di concimi chimici a Burriana in Spagna, ripartendo successivamente vuota verso il Marocco.
Il 10 marzo nel porto di Casablanca i marinai italiani caricarono quattromila tonnellate di fosfati attesi a Venezia precisamente al Porto di Marghera e ripartirono per l’ultima volta, incuranti della burrasca che infuriava in quelle ore nel Canale di Sicilia.
Il 14 marzo 1962 la nave da carico Hedia sparì definitivamente a largo delle coste del Nord Africa.
Ufficialmente scomparve durante una burrasca con mare forza otto, nei pressi dell’arcipelago tunisino di La Galitè.
Da quel giorno ad opera dei familiari sono iniziate le ricerche in tutte le direzioni.
Accursio Graffeo nipote dello scoprarso Filippo, infaticabile promotore delle ricerche, da anni ha continuato la missione ereditata dalla nonna Rosa Guirreri e poi dal padre Luigi, cercando di coinvolgere tutti: la stampa, le associazioni, i registi e i politici.
L’invito lanciato da Accurcio fu raccolto da diverse persone tra cui Gianni Lannes, un ex giornalista investigativo italo-francese che brillantemente ha risolto il mistero con un’inchiesta sul campo durata due anni, scrivendo un libro-inchiesta: “Ne’ vivi ne morti L’odissea della nave Hedia e l’assassinio di Enrico Mattei”.
Il libro su il più incredibile giallo della marina mercantile del XX secolo è stato presentato il 29 agosto del 2016 nell’atrio superiore del Municipio di Sciacca, sostenitore di questa interessante iniziativa anche il Circolo Nautico il Corallo di Sciacca.
Dopo un libro denuncia, anche un film documentario sulla misteriosa vicenda della nave mercantile Hedia, scomparsa nel nulla nel Mediterraneo nel 1962 con l’intero equipaggio, di cui faceva parte anche il marinaio saccense Filippo Graffeo.
Il docufilm realizzato dal regista Maurizio Costa con la collaborazione di Accursio Graffeo, nipote del marinaio saccense scomparso è stato presentato a Sciacca in anteprima modiale presso il Circolo Nautico il Corallo il 9 agosto 2019 seguita da un breve dibattito con il promotore dell’iniziativa Accursio Graffeo.
La nave probabilmente trasportava armi clandestine destinate ai ribelli Algerini in guerra con la Francia è legata anche alla sparizione di Enrico Mattei presidente dell’Eni.
In quello scenario del Medio Oriente “bollente” nulla si seppe ed ancora oggi non si conosce tutta la verità su quell’episodio.
Insolute sono rimaste le domande: che fine fece l’equipaggio?
La nave venne effettivamente intercettata e affondata e da parte di chi?
Inoltre lo scrittore e giornalista di Tele Iblea, Gianni Papa, supportato dal materiale fornito da Accursio Graffeo e da altre indagini svolte personalmente, ha trovato ispirazione nel libro: “Ultimo messaggio 10,00 N807” presentato l’11 agosto 2021 al Circolo Nautico il Corallo di Sciacca alla presenza di numerossissime persone.
Dopo l’introduzione del Presidente del Circolo Francesco Galluzzo, sono state lette dal dott. Rino Dulcimascolo due toccanti lettere scritte da Rosa Guirreri in Graffeo, madre dello scomparso Filippo indirizzate a due mogli di altri due scomparsi.
Subito dopo, la prof.ssa Enza Cantone ha dato lettura dell’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Giuseppe Sinesio del 14 aprile del ’65, al Ministro della marina mercantile di allora, sen. Giovanni Spagnolli, il quale affermava che le indagini svolte dal Ministero competente erano state infruttuose e che comunque le stesse proseguivano con il massimo impegno.
Libro interessante, pieno di intrighi e di inedite notizie internazionali che non ha concluso la storia sulla vicenda della nave Hedia ma che sicuramente ha aperto uno squarcio su quei fatti del ’62, ove erano coinvolte diverse nazioni, attrici dello scenario per la libertà e la dominazione per il monopolio del petrolio e del gas naturale.
Quest’anno in occasione del 60° anniversario della scomparsa della Motonave Hedia, con 20 menbri di equipaggio di cui 19 italiani e un gallese, spariti nel nulla.verrà organizzato il 19 agosto prossimo alle ore 20:30, un incontro dibattito a Sciacca presso l’atrio inferiore del Palazzo di Città alla presenza di Autorità civili e Militari, giornalisti e varie Associazioni.

IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
Francesco Galluzzo